mercoledì 18 giugno 2008

Privatizzare l'acqua: bene pubblico, guadagno privato

In un paese come il nostro in cui nonostante si parli di liberalizzazioni e concorrenza la realtà è di fatto quasi sempre ferma o paralizzata da uffici o potenti di turno, uno dei temi a cui dovremmo tenere di più, l'acqua, rischia di passare dalle mani pubbliche a quelle private nel totale silenzio. In una condizione di libero mercato, è noto, i beni fondamentali andrebbero gestiti dal pubblico o dal privato (o da joint-venure miste) ma sempre e comunque con l'obiettivo di dare un servizio ai cittadini.

Sulla carta tutto è bello e possibile, ma in tutta onestà quando si sente parlare oggi di privatizzazioni di beni pubblici così imporanti è evidente che si pensa che una società per azioni lavori INNANZITUTTO per i suoi azionisti, i quali non godono del benessere dei loro clienti (ovvero i cittadini), bensì di quelli del loro portafoglio di azioni.
Goccia dopo goccia, la privatizzazione degli enti che curano l'approvigionamento idrico in Italia diventa via via sempre più diffusa e, attenzione, lo fa silenziosamente e senza scandali anzi... sotto gli occhi di tutti!




Perchè questo preambolo? Semplice, quanto appena accennato pare sia nel destino della nostra regione, dove la società Acqua S.p.A. (40% Regione Puglia e 60% Regione Basilicata) prenderà il posto dell'Ente Irrigazione. Sopprimere questo ente e privatizzarlo (perchè ci deve essere qualcuno che lo compra - o ricompra) ha un costo, 20 milioni di euro, a fronte di 120 milioni di debito contratti dall'Ente stesso. Con un giochetto ormai di moda si vende qualcosa che ha un debito e quel debito, alla fine, lo paga qualcun altro, diciamo per esempio i cittadini. Telecom, per esempio, vi dice niente?

Salvo colpi di scena o potenti mobilitazioni di massa, difficili data l'assenza dei media su questi temi, anche stavolta avremo qualcosa per cui ringraziare l'Amministrazione regionale.
Lasciando da parte i colori della politica, tra l'altro, è ancor più incredibile pensare che alla privatizzazione si arrivi con un governo decisamente di sinistra ma d'altra parte ormai c'è poco da meravigliarsi, la stoccata contro la sanità ne è un limpido esempio: come sempre il problema è di cultura, di senso civico ambo le parti. Loro, su al "palazzo", perchè permetteranno questa privatizzazione anzichè licenziare amministratori incapaci e risanare l'azienda in modo serio. Noi, fuori dal palazzo, perchè non reagiamo mai tutti insieme contro abusi ormai sempre più scandalosi pubblicizzati con parole come "modernità" ed "efficienza" e lasciamo sempre e solo il compito a piccole associazioni coraggiose o movimenti più o meno frammentati.

Le informazioni sommarie riportate sono estratte da un volantino del Comitato Pugliese per l'Acqua Bene Comune che fa parte fa parte del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.

Potete contattare il Comitato Pugliese via email oppure direttamente presso Osservatorio Sud, via Buccari 120b - Bari. Sono a disposizione anche tre persone per rispondere a domande, dubbi o semplici curiosità sull'argomento: Federico (334.5248074), Emiliano (331.8249449), Carlo (333.9362880).


Le prossime mosse del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua sono concentrate fra pochi giorni, il 21 Giugno, qui potete trovare maggiori informazioni.

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