lunedì 12 maggio 2008

Verso la fine delle risorse?

Allora...un idrogenodotto è un conduttore di gas idrogeno che va dalla produzione alla distribuzione di tale combustibile e che potrebbe essere l'idea base legata alla possibilità di creare una rete di vendita di questo pulito combustibile per svariati usi...
Ecco...dopo questa semplice ma diretta definizione possiamo essere fieri di annunciare che il primo idrogenodotto al mondo in area urbana è stato installato in Italia,e precisamente ad Arezzo.
Il meccanismo del nuovo impianto è semplice:l'idrogenodotto,attraverso un percorso sotterraneo profondo circa 1 metro e 20 centimetri,porta idrogeno puro alle ditte orafe di Arezzo,all'Hydrolab e,in tempi strettissimi,anche alle abitazioni della zona di San Zeno. La produzione energetica avviene tramite l'utilizzo di generatori a idrogeno che hanno come unica emissione vapore acqueo.
Qualcuno ha idea di quali sensazionali effetti positivi potrebbe avere l'allargamento dell'uso di tale risorsa ad un livello più massificato?
Probabilmente no se nessuno ancora si muove affinchè tale geniale produzione si estenda...
Purtroppo il tanto dibattuto tema dell'utilizzo di energie alternative rimane ancorato su di un piano puramente teorico,mentre la nostra economia globalizzata sta conducendo ad una soglia di non sostenibilità dal punto di vista ambientale.
Se la popolazione mondiale continuasse a crescere ai ritmi attuali tra una trentina d'anni circa (e molti sostengono anche molto meno!) ci sarebbe l'impellente necessità di risorse quali petrolio e carta in quantità ben maggiori di quanto il mondo non ne stia producendo in questo momento e di quanto in realtà possa produrne...
Rischiamo l'esaurimento del prezioso combustibile e delle foreste a livello mondiale...mentre una soluzione che sembra semplice quanto misteriosamente inapplicabile ci sarebbe...è il passaggio ad un modello economico basato su energie rinnovabili,sul riciclo e riuso dei materiali e su di un diverso sistema dei trasporti...
Proviamo ad accennare una presa di posizione su tale tema...non è difficile...

Sezione-Vivi



Qualcuno la chiama sperimentazione sugli animali, altri vivisezione. Qualsiasi termine si usi il fine è sempre lo stesso: esperimenti sofferti e cruenti su animali per sostenere la ricerca scientifica. Chi la pratica sostiene che sia insostituibile per la ricerca, e che in fondo "il fine giustifica i mezzi". È proprio vero? Pare proprio di no: sempre più scienziati sostengono che ormai le prove si fanno meglio e più economicamente al computer.

E' ormai scientificamente provato che biologicamente, anatomicamente, geneticamente e fisiologicamente, le specie animali sono una diversa dall'altra. I test sperimentali fatti sugli animali sono del tutto inaffidabili per la previsione di reazione sull'uomo: ogni specie animale infatti, e addirittura diverse razze della stessa specie, risponde in modo diverso ad un dato stimolo,come ad esempio la somministrazione di un farmaco.

La sperimentazione animale, quindi, è dannosa per l'uomo per due ragioni:


  • porta allo scarto di farmaci o sostanze allo sviluppo umano solo perchè su specie animali non hanno portato ad alcun risultato

  • vengono sperimentate sull'essere umano sostanze che in realtà non hanno alcun vaglio preventivo

La sperimentazione sugli animali consente agli industriali di ottenere qualsiasi risposta essi vogliano cambiando semplicemente specie animale e sostenere l'inaffidabilità della prova per salvare la responsabilità civile.


Lo sappiamo..sono argomenti che hanno fatto il giro del mondo per molti anni...Ma nonostante le continue lotte, i continui appelli, i continui dibattiti di giovani sostenitori della vita terrestre, gli abusi animali non terminano qui..e qui non si tratta di essere animalisti o no..si tratta solo di evitare la sofferenze di esseri carichi di vita..